Agenda dei poeti 2004

6 agosto 2004

UN SOGNO

Questa notte ho fatto un sogno sorprendente,
nel Giubileo, camminavo sulla rena col Signore,
e tutta la mia vita m'appariva chiaramente
con tutto il suo splendore e il suo dolore.

Nel voltarmi, in un nugolo d'incenso,
notai delle impronte nella rena:
una la mia, l'altra dell'Immenso,
formavano una lunghissima catena.

Pareva interminabile il cammino,
profonde orme dai nitidi contorni,
seguivan l'ineffabile destino
fino al cader di tutti quanti i giorni.

In quella mi fermai, e ahimé tapino,
notavo che per tratti e con distanza
v'era una sola orma nel cammino
e volli allor saper di tal mancanza.

Notavo che quei tratti eran concomitanti
coi giorni più neri di mia vita,
quelli di maggior dolore, i più stressanti,
che furon di angustia ed angoscia infinita.

Allora domandai al mio Compagno:
"Signore, tu mi dicesti un dì e convincente,
che m'avresti sempre tenuto per la mano,
perché invece mi lasciasti
proprio in quel frangente?"

Ed il Signore a me... "Figliolo mio,
io t'amo come tu mai possa capire,
e quel che dici rende triste Dio,
quel che è stato ti sto per dire.

In quei giorni che vedi solo un'orma,
e non sussiste alfin nessuno errore,
proprio in quei giorni che tu non eri in forma,
ti portai in braccio con tutto il tuo dolore.

Dante Bambozzi - Pioltello (MI)