Agenda dei poeti 2004

10 luglio 2004

LA STATUA

Ti passavo vicino, quante volte!,
e non vedevo di te né la bellezza
delle forme, né l'incanto del viso:
così rivelate
la tua venustà e l'espressione
del gesto, hanno sorpreso
i miei passi lungo il tuo sentiero.

Chi la vita ti ha dato non so quando
in sé abbia sognato il tuo sembiante,
o se di donna vera la memoria
sia qui, prorompente seduzione
dallo sguardo perduto nel lontano,
e le sue movenze ampie fluttuanti
un tempo felice evochino in cui l'arte
seguì i giorni d'amore.

Mai conoscerò il tuo segreto,
la tua storia sarà come il tuo volto,
fusa nel bronzo che smarrisce un poco
ogni giorno dell'orma geniale
di chi così nel suo sogno ti addusse:
fosse solo talento, o la visione
fosse, d'un ricordo immortalata.

Non m'importa sapere, e non importa
che il tuo slancio a una scelta sia legato
di un evento glorioso: non m'importa.

Tra i cedri glauchi della piazza io vedo
la tua veste che ondeggia e il tuo profilo
verso l'alto proteso e accarezzato
dall'aria lieve che le fronde muove:
un incontro mi pare, solo di sguardi,
di silenzio intessuto, che un richiamo
sospinga, giù dai tempi andati
verso i giorni presenti, verso futuri
fugaci istanti pervasi di malia.
D'avvenenza e di grazia missiva
è chiusa nel tuo incedere perenne;
io ti scorgo e sento in questi incontri, nati
da felice caso, tutto il sapore
amaro dolce delle storie finite,
che rivivono in noi, se un'armonia
con le nostre emozioni oggi risuona.

Luigi P. Pesce - Domodossola (VB)