Agenda dei poeti 2004

8 marzo 2004

QUESTO E' IL MONDO, CON LE SUE DONNE

"Donne,
facce e braccia che si dissolvono,
in uno specchio d'anime e guizzi,
in uno stagno di secoli storditi dal tempo.
donne antiche,
fiere sotto merletti quasi militari,
gote pallide di un rosa deserto,
sembrano quadri,
si trasformano in icone.
Donne raminghe guerriere,
cosce carnose e sguardi come dardi,
attraversano gli anni
fino a questa modernità impoverita,
fino all'oggi inerme quando l'ieri.
Donne sperdute,
cuccioli di strada,
che si danno per un soldo, per un sì,
perché la notte finisca presto,
prese da tutti e dimenticate da tutti.
Donne dei pittori, donne dei poeti,
donne dei musicisti,
chiome bionde e cuori leggeri,
che si dissolvono in un attimo solo
e poi per sempre restano lì,
muse di un altro dove,
polvere di un'idea,
ricordo di un amore.
Donne che non sentono caldo,
che non temono il ghiaccio,
che trascinano nei campi duri
un mestiere cattivo da uomini,
con bambini pallidi sulla schiena,
mutilate dalle rughe, che lavano pavimenti
e ridono strane, da vecchie fotografie.
Donne con stivali da maliarde,
tacchi alti e gioielli,
digiune nell'anima,
senza tenerezza né dolore,
piegate e vinte dagli uomini,
che hanno vinto
sempre troppo pettinate
e sempre troppo truccate
sembrano lune di notte,
un po' viziate e un po' invecchiate,
ma vanno ai funerali con rossi fiori
e non sanno pregare.
Donne madri, donne figlie, donne sole,
donne annoiate, donne-donne,
donne come uomini,
donne sempre uguali,
eppure sempre diverse.
Donne amiche,
vorticano nel caleidoscopio della vita,
sono canzoni non cantate
e poesie non scritte e aquiloni nel cielo
amiche nel domani oltre che nell'oggi,
sorelle ogni attimo,
piano piano, mano nella mano,
sino alla fine che quando arriva
neanche ce ne accorgiamo
e così ce ne andiamo libere,
noi donne per l'eternità."

Enrica Coscia Cavagna - Milano