Agenda dei poeti 2004

16 dicembre 2004

SOGNO DI SCUGNIZZO

Vagola, scalzo, per accantucciarsi,
uno scugnizzo, che non ha nessuno.
la fame lo stordisce per la via;
fra pioggia e vento, il corpo si trascina.

Finché, sopra le scale d'una chiesa,
s'affloscia.
E vede, in sogno,
la sua mamma, che l'accarezza
e se lo stringe al cuore.
E' notte!
Un coro angelico gli fa la nanna!
Ma all'alba,
al rintoccar della campana,
la vecchierella, che si porta al tempio,
invan lo tocca e chiama!
E' freddo!

E' duro, su quelle scale,
dello scugnizzo il corpo frale!

Così, Signor, muoiono
i poverelli: mentre quaggiù,

in terra,

s'annidan sempre più
le fonde piaghe
dell'umanità.


Giuseppe Colella - Avellino