Agenda dei poeti 2009

16 gennaio 2009

CLESSIDRA

D’un morto m’han donato una clessidra:
quella sabbia che scivola, incostante
nel misurare il tempo e diseguale
sempre, immune da congegni e meccanismi,
ricorda a me che il tempo è qualità.
Perché sarebbe il tempo la scansione
esatta e matematica di vita
e morte, di riposo e lavoro?
Di Kapitale e sfruttamento solo
codesto è il tempo. Non commensurabile
invece ed intessuto dentro i ritmi
della mente e del sole, di stagioni
e visioni e emozioni è l’altro tempo.
Sono dolori e gioie, delusioni
e speranze che la sua trama allentano
e tendono in perpetuo variamente.
Un minuto, per esso, può durare
lungo ancor più di un secolo; ed un anno
nel guscio di un istante può contrarsi.
La sabbia che discende inesorabile
dall’una ampolla all’altra, mentre varca
il pertugio strettissimo che separa,
nell’attimo fuggente, ciò che è stato
da ciò che a vita approda, mi rammenta
che, non quello del calcolo, ma questo
solamente per l’uomo è tempo autentico:
il cui precipitare la sua mano
libera può invertire od arrestare;
è il tempo del sorriso e del sospiro,
del pensiero e dell’arte. In esso solo
l’uomo non alienato può comprendersi,
bene operare e guardare in avanti.
La clessidra ammonisce: il tempo scivola
via; eppure, se lo vuoi, tu nell’istante
hai il potere di attingere l’eterno.


Luciano Parinetto - Brescia