Agenda dei poeti 2005

30 agosto 2005

RIFLESSIONI

Guardo il mio nipotino dormire:
il viso disteso,
un'espressione solare di pace,
non ancora turbata
dalle brutture della vita.

E ripenso a te, cara amica,
quando oggi, all'uscita di scuola,
hai detto a tuo figlio in crisi
per lo sgarbo di un compagno:
"se lui ti dà uno spintone,
un ceffone, un pizzicotto,
tu rendigliene due".

No, non ci sto.
Non ho avuto figli
e forse per questo mi sento
la mamma di tutti i bambini
del mondo,
perché siano protetti,
perché siano curati,
perché siano educati.

Educati al rispetto per gli altri,
educati sul fatto che la violenza
è sempre una sconfitta,
se non sappiamo farci valere
in altro modo.

Forse la mamma di un bimbo
palestinese, israeliano
insegna così al suo bambino
per proteggerlo. Forse...

Forse la sete di conquista,
il sopravvento sui più deboli,
sono i sentimenti che guidano
la mano e la mente dei signori
della guerra. E l'intenzione
di far cessare il tutto
arma altre mani in nome della pace.
Forse...
Ma la pace dobbiamo viverla dentro
di noi, prima di poterla insegnare
ad altri.

Cara amica, rifletti...
quando sei in balìa di sentimenti bellicosi,
fermati un attimo, lascia che il tuo cuore
riprenda a battere più lentamente
e dì a tuo figlio come è bello e come si può
fare pace.

Daniela Vagli - Milano