Agenda dei poeti 2005

11 gennaio 2005

L'AUTUNNO

Mesto incede l'autunno
e sonnolento avanza,
fluisce il tempo
a passi di danza.
Sussurrano le fronde,
piega e flagella il vento
gli alberi vizzi e stanchi
dalla bellezza obliati,
dalla tempesta franti,
spazza le foglie secche,
inanimate,
con cieco rumor solleva
vortici di sabbia,
mentre nel cielo bigio
fluttuano minacciose
le nuvole.
Geme e s'affanna
il ramo senza linfa...
e poi si spezza:
al giorno che muore,
l'ultimo pianto intona...
triste l'addio risuona!
Ed intanto,
s'avanza sgomento e smarrito
un cane solingo,
cercando un approdo sicuro:
paesaggio spettrale,
cieco furore di indomita natura!
Sbircia fugace una donna,
e si schermisce dietro una tendina,
e poi, come ombra cinese,
svanisce.
S'attarda una vecchietta
per la via,
con passo lento e greve
incede,
stanca trascina il peso
degli anni e la fatica.
E mentre fluisce
indomito il lamento,
al pallido barlume
della sera,
s'odono per le valli,
i canti dei placidi pastori.
Crepita nelle case antiche
la fiamma nei camini:
proietta ombre danzanti
la pulsante luce
sulle pareti spoglie,
luccica e si spegne
e poi ritorna
sul volto dei bambini,
che in trepidante attesa,
ascoltano antiche storie,
di fascino intessute,
di sogni e di speranze,
che la mamma racconta...
e nel peregrinar
della memoria,
il tremulo sguardo
irradia serena nostalgia.

Mario Verrina - Milano