Agenda dei poeti 2005

1 novembre 2005

AUSCHWITZ

Un Angelo del Signore
ha ascoltato le preghiere degli uomini
ed è sceso dal Cielo
per trafiggere con la spada lucente
i nomi degli assassini
e cancellare i loro volti
dalla faccia della terra.
Ma prima di risalire in Cielo
fra le montagne di occhiali rotti
ha raccolto un pupazzo di stoffa
dell'ultimo bambino immolato
sul grande altare
della follia degli uomini.
In un angolo ha trovato anche
un trenino di legno
forse il giocattolo-sogno,
per una fuga impossibile.
E passato poi per un grande stanzone
ha raccolto un pezzo di sapore nero,
ipocrita strumento di una doccia-farsa
ed alcune latte vuote di veleno
che avevan la proprietà
di far respirare l'infinito
delle grandi praterie del Cielo.
E prima di alzare il volo
l'Angelo ha anche raccolto un vestitino rosa,
ingrigito dal tempo,
tessuto con i riccioli d'oro di un bimbo,
per indossarlo proprio per la più grande festa
che si tiene ogni anno in Paradiso.
Ora qui ad Auscwitz,
dopo che l'Angelo è partito
il verde sorriso delle gemme appena dischiuse
fa sbocciare i tenui respiri della speranza.
Ora gli occhi tristi dei bimbi
non rincorrono più
gli sguardi smarriti di madri disperate,
per giornate orfane di vita.
Un silenzio lieve ha acquietato
i giorni della vendetta
partorendo anni di luce
nell'immenso tempio della preghiera.
E dalle mura annerite
dal fumo dei forni disumani
queste ossa fremono d'amore
ed innalzano il cantico della libertà.
Ora queste ceneri,
impastate con il pianto del perdono
hanno cementato queste tombe
per divenire la pietra d'angolo del mondo,
per costruire giorni di libertà e di pace.
Questo raccontano le mille e mille croci,
piantate dall'Angelo del Signore
nel camposanto azzurro del Cielo di Polonia
e gridano agli inquilini del mondo
il più struggente, il più melodioso,
il più dolce messaggio d'amore.

Arturo Bertoni - Fognano (PR)