Agenda dei poeti 2005

12 novembre 2005

A SCAPPINA

Addestro le parole
per cercare di dirti
come tu sei per me
il presente e il futuro.
A volte guardo il tuo volto sereno
e ti scopro intimamente inebriata
della mia stessa silenziosa felicità.
Sono malato di te
e non posso guarire.
Non so più quando sarà ieri
o se ho già vissuto domani
perché il tempo
si è rotto nel nostro amore.
Le nostre carezze
hanno già perso la loro dimensione fisica
e noi sentiamo
che nulla potrà separarci.
Amore mio,
se un giorno il destino
mi gioca un brutto scherzo,
tu promettimi
che non rinuncerai alla gioia interna
del tuo saper vivere.
E' il tesoro che voglio tu trasmetta
ad un figlio
al di là della vita,
al di là della morte.
Fagli conoscere il mondo
che hai creato dentro di te
e che difendi
con mura di parole
non dette a nessuno.
Fai questo
affinché lui capisca
che cosa mi ha rapito,
portandomi ad amarti
senza alcuna volontà.

Ignazio Colletti - Milano