Agenda dei poeti 2005

11 novembre 2005

IL RICORDO

Il ricordo di pochi versi scritti
che poi smarristi in fondo alla tua anima,
un giorno, all'improvviso, come in sogno,
risale a fior di labbra, vibrando come
l'ali di farfalla, caldo di nostalgia.
Le lontananze si fanno vicine.
Il pathos delle fiabe sussurrate,
delle pene vissute, risuona negli accordi
strapazzati d'un'armonica ad angolo di strada
per gente affaccendata. Indicibile istante!
Da esso si riaffaccia la memoria.
Riaffiorano i contorni delle cose,
le nebbie si dissolvono
e come punta di un iceberg sommerso,
riemerge il tempo suo, nido dell'emozione.
Il caso gioca. E' nube capricciosa,
fra cirri che precludono i sentieri,
nube sospinta da un vento inatteso,
foriero di visioni e melodie
e di sguardi che illuminano volti
rimasti prigionieri del passato,
dolorosi, irraggiungibili approdi
della malinconia.
Sortilegio dell'anima:
si riattiva la carezza degli affetti,
il sangue li risuscita.
Come foglie sepolte dagli autunni,
folti sciami di memorie si alzano,
si affacciano ai confini del tuo mondo
congiunto alla radice più profonda,
sorgente d'energia;
quella che pure l'aria ti sa dare,
quando ti avvolge e ti accarezza il viso,
ebbro di sintonia.
E' lì che si ritempra la tua forza,
lì dove si rigenera il tuo cuore,
mentre l'incontro raggiunge la vena
la più nascosta dell'essere tuo:
la vena dell'amore.

Carlo Di Gifico - Genova