Agenda dei poeti 2018

6 marzo 2018

COME AQUILONE

Come aquilone
questo mio cuore
greve di anni e di ferite
ha preso il vento.

E tu
lo hai tenuto,
ridendo risate argentine di uomo,
e come un bambino lo hai portato.

Lo hai afferrato
con la gioia di un giorno di sole
quando l'inverno è finito
e fuori chiamano i canti dei merli
e lo sbocciare dolce
dei mandorli e dei peschi .

Era un giorno di vento quel giorno
e io portavo per mano il mio male
dentro il mio inverno.

Hai riso
e tutto è fiorito
come quando ti svegli un mattino
e senza sapere
senza aspettare
i prati cantano
di primule e viole.

Non mi hai chiesto niente
mi hai afferrato
e insieme abbiamo rincorso il vento.

Teneramente
hai fatto piccole corse leggere
con la paura di sbagliare le correnti.

E io
aquilone fragile
ho sbandato e tremato
con il terrore di precipitare
ancora e ancora
e di non rialzarmi più.

Ma tu
ridevi la gioia della primavera,
la tua e la mia,
e tenevi piano il mio filo
con la fiducia del tuo cuore bambino.

Ho alzato gli occhi,
ho sentito che potevo alzarmi
tenuta dal tuo amore,
io sola,
io sola.

E allora
il cuore ha afferrato
il vento della vita
e ho imparato di nuovo a volare.

Il tuo filo
mi tiene e mi lascia andare
nella libertà che custodisce l'amore.

Ridi sempre
con la tua voce di uomo
e il tuo cuore di bambino,
ridi sempre la gioia del mio volo,
la gioia di questo piccolo aquilone
che nella tua mano
sa ancora danzare nel vento.


Carla Balestrazzi - Formigine (MO)