Agenda dei poeti 2008

6 agosto 2008

L'ALTRA ALICE (NEL PAESE DELLE FOLLIE)

Ti chiedo dov'è il bianconiglio
e tu con la bombetta nella mano
mi dici:
"L'ho mangiato, buono!
L'ho divorato insieme a me stessa
quando ancora ero una ragazzina
quando con la mente andai lontana,
di persona andai fuori e di testa".

Non puoi contenere tutto quanto
il ruvido tremore della terra
a fuoco mista e grumosa roccia.
Non puoi fermare ciò che arde dentro
e picchia e preme e non può starci deve
esplodere, trafiggere il confine
che in te l'opprime. Deve dipingere
quei bianchi muri alieni e infetti.

Deve e così schizza e svena svelta
la lava globulare e poi via scorre
lasciandoti leggera lieve inerme
e tu, fredda, rannicchi all'angolino
il tuo sottile corpo umido
tu tremi e piangi quasi, gelida
tu arsa e rinsecchita, tu liberata...

Dentro porti il dolore di noi tutti
delicata, immensamente fragile
e se ti chiudi in fondo là per terra
è per salvare noi, pazzi ignari.

Quel dolore è troppo duro, anche per te
e bussa e batte e scuote, tu lo senti
è forte da morire è terribile
ti spinge a fuggire a evadere ancora
a rispondere anche se lo vuoi
tacere: scappi o tagli o bruci
o tiri calci e pugni e urli e gridi
lanci una testata alla guardia
giurata.
"Ti giuro non volevo...
Ma che importa, voi, voi pazza
mi credete, voi mi rinchiudete.
Cosa ci posso fare, io sopporto
catene, prigioni, ferrate briglie.
E' il ruolo di chi timbra il cartellino
nel paese delle meraviglie
tragico luogo e incomprensibile
dove mi illumino e mi dispero
in via dei matti numero zero".


Iacopo Altobelli - Sesto San Giovanni (MI)