Agenda dei poeti 2008

30 dicembre 2008

A MIO PADRE

Mi manchi, mi manchi tanto.
Mi hai lasciato presto,
presto non per te,
che mi hai avuta
in età molto matura,
ma per me
che appena trentenne
ho dovuto rinunciare
alle rughe
del tuo sorriso buono
al tuo sguardo
ironico e sereno
all'affetto che la tua pelle,
ruvida di barba,
mi dava sempre,
con infinita pazienza.

Quando alla sera
dopo una giornata di lavoro
venivo a trovarti,
senza parlare
seduti di fronte
stavamo
e tu fumavi
le nazionali col bocchino.

Ali di fumo
solcavano l'aria
come segnali indiani
e le emozioni
si spandevano fra noi
come le rondini
ballano in cielo al tramonto.

Come quando ero piccola
e mi aspettavi
di ritorno dalla scuola,
appoggiato
al portone del palazzo
nel quale lavoravi,
quel lavoro
a te inadatto
e mal pagato,
accettato
per tirare avanti.

Ma sempre sereno
era il tuo sorriso per me
e con tutto quell'amore addosso
mettevo per terra la cartella
tiravo fuori i miei giochi di bimba
e, felice,
correvo lontano con la fantasia.

Mi manchi, mi manchi tanto.


Elena Betta - Milano