Agenda dei poeti 2008

12 marzo 2008

LAURA ALLA COLLINA DELLE PRIMULE

Tu ancora non c eri e già ti amavo,
già eri parte dei miei sogni,
delle mie fantasie.
Della mia vita,
del suo monotono andare
il silenzio aveva già la tua voce,
il buio più buio la tua luce.
Ti ho cercata,
trovata e persa
in tutte le donne prima di te.
Sedotto da comparse fugaci,
solo perché avevano qualcosa di tuo.
Così mi sono innamorato
dei tuoi occhi curiosi,
stregato dagli occhi del primo amore.
Ho sfiorato le tue labbra speziate,
baciando quelle di chi
neanche il nome ricordo.
Ed ho accarezzato il tuo seno malioso,
carezzando quello acerbo di un altra,
stordendomi della fragranza
dei tuoi capelli,
scompigliando quelli di un altra ancora.
Ma solo quando sei apparsa,
stella ribelle, con le tue paure,
le tue contraddizioni,
i misteri racchiusi al centro
del tuo intimo desiderio,
ho trovato finalmente quei sorrisi
di cui sono geloso, che vorrei tutti per me.
Tu che c eri anche quando non c eri,
un idea, un piacere da pregustare
come un preludio,
come l attesa della prima neve,
come scartando un mon chery.
Ed ho fatto la sola cosa
che già sapevo fare così bene, amarti.
Tu che sei tutte le altre.
Tu che sei gia di un altro.
Ti amo, amo la capacità di trasformarti
pur restando uguale a te stessa
e t amo di più quando da chioccia
ti fai pulcino e vieni
ad ammoinare chiedendo
affetto e tenerezze,
tu la cartina tornasole dei miei desideri,
il lunedì che non arriva mai.
Potessi amarti come t amo,
traversarti l anima,
per un solo istante,
essere della tua memoria,
dei tuoi ricordi a colori,
un piccolo frammento in bianconero.
 Ch una favilla sol de la tua gloria
Tu che sei già,
dei miei ricordi in bianconero,
l unico fotogramma a colori.
E se desiderarti è sbagliato,
ignorarti è impossibile,
alla fine inciampo sempre
in qualcosa di te,
un piccolo dettaglio, un gesto distratto,
l accenno di un sorriso.
T amerò nell unico modo
che mi è concesso fare,
cantandoti nelle mie liriche,
urlando pazzo i miei silenzi,
tu sai ascoltare i miei silenzi?
Porta con te la luce che indossavi
quel giorno tra le primule,
la melodia che traboccava da quei petali
e sarei padrona del mondo.
E se non potrò amarti
sarai comunque mia,
e se non andrai via io non ti perderò.
Anche distanti, se tu sorriderai,
io sorriderò con te.
Magica come un giuda a primavera,
tu vivi lì (sospesa) tra le mie parole
e l infinito.


Mario Aliprandi - Olginate (LC)