Agenda dei poeti 2008

5 aprile 2008

L'ULTIMO VIAGGIO -A PAPA WOJTYLA-

Era strano...
sentirsi levitare nell'aria,
come se una forza arcana
lo attirasse.
Perse la mitra,
gli furon tolte
le vesti sacre,
infine gli cadde il pastorale.
Si vergognò così tanto
d'essere nudo...
poi capì che era giusto
presentarsi così al suo Signore.
Procedeva come al solito,
curvo, affaticato,
quasi ancora sotto il peso
della carne mortale...
quando gli apparve una Donna
con la veste di Luce
e gli tese la mano bianca.
"Meus es" gli sussurrò sorridente.
"Totus tuus" rispose pronto:
l'aveva riconosciuta;
le porse la vecchia mano tremante.
Ella cominciò a condurlo,
egli, docile, la seguì.
Cominciava a sentirsi leggero,
a procedere svelto,
come quando, giovane e forte,
ascendeva i suoi monti.
Poi gli apparve una Croce
fatta di luce
e gli venne incontro
il Cristo glorioso,
con occhi pieni d'Amore.
Lasciò la mano di Lei,
s'aggrappò a quella di Lui.
Cristo continuò a condurlo.
Cominciò a sentirsi
crescere dentro
una letizia infinita
che lo pervase fin nel profondo,
traboccò fuori di sé,
lo fasciò tutto,
ricoprendo come una veste
la sua nudità.
Finché giunsero alla soglia
della Dimensione Nuova
e lì anch'egli entrò nella luce.
Ora doveva andare da solo
incontro al Padre;
gli occhi di Cristo
fiammeggiavano di gioia,
mentre lo lasciava andare.
Non aveva paura,
perché sapeva che quella Luce
altro non era che Amore,
l'Amore infinito di Dio.
Intorno a lui
una moltitudine di anime,
coi corpi gloriosi
rivestiti di Luce,
stavano entrando anch'esse
nel Cerchio Trinitario dell'Amore,
per vedere Dio e riposare per sempre.
Il soffio dello Spirito Santo
li avvolgeva.
***
Signore mio Dio
quanto sei grande!
Per questo ci hai creato:
per farci santi con Te
nella Gloria.


Rosa Minei Astarita - Meta (NA)