Agenda dei poeti 2016

9 agosto 2016

L’ULTIMA NOTTE

VALMY lo sapeva, e ci credeva
a quello che la saggezza popolare
ha sempre affermato:
“Quando è la nostra ora ce ne andiamo”.
Nella fanciullezza- giovinezza non
ci aveva pensato. Nella maturità, troppo
preso dagli impegni del vivere, nemmeno.
Ma poi arrivato alla vecchiaia, aveva
incominciato a pensarci.
Pensava: “Come sarebbe bello morire nel
sonno. Addormentarsi e non svegliarsi più”.
In fondo sognava “ L’ultima notte”.
Pertanto rifletteva anche sulla morte.
Cos’era poi? Un nuovo inizio.
Sorrideva ricordando Cyrano de Bergerac:
“E poi morire non è niente, è finire di
nascere”. E anche Erich Fromm: “L’uomo
muore, sempre, prima di essere nato del
tutto”. Hanno ragione?
Sempre sul nascere e morire, Jouandeau in
“Riflessioni sulla vecchiaia e la morte” ha
scritto: “Vivere, è nascere in continuazione.
La morte non è altro che l’ultima nascita”.
Però, quanto si è scritto sulla morte.
Valmy una sera capì che stava arrivando
la sua ultima notte. Così fu.
L’ULTIMA NOTTE: è la più bella,
è una notte piena di stelle, è quella
che ci fa uscire dalla nostra cella.


Giovanni Reverso – Torino