Agenda dei poeti 2016

29 gennaio 2016

QUATTRO GRADINI

Quattro gradini e c’era l’osteria,
vecchia osteria centro del quartiere,
denso nell’aria acre odore di vino,
di bottiglie, di segatura intrisa.
Nel vecchio rituale con gli amici
imperavano i calici e le carte:
semplice, laboriosa la giornata,
segnati ancora i muri dalla guerra.
Quattro gradini, un vaso d’aspidistra.

Tornavan dalla moglie sorridente:

“Guarda, micia,
c’è qua per te un fondente!”
Il progresso portava 1’euforia
e la ferma speranza nel domani.
Rari passanti fuori nella sera,
luce fioca segnava la taverna,
nel tratto grigio, là sul marciapiede,
s’udivan voci alte un po’ impastate:
“Un calice… un bianco... un calicino!”
Quattro gradini obliqui, un po’ sconnessi:
“O S T E R I A” trasgressione veniale
di chi sudava, per ricominciare.


Caterina Cassina – Desio (MB)