Agenda dei poeti 2012

2 giugno 2012

MAREMOTO

Si contorse il ventre della terra
in un ribollir di mostruosa follia,
si sollevò l’onda immane
dal fondo degli abissi.
Ruggì, urlò e non ebbe sosta.
Tu non intuivi, fanciullo
che giocavi felice sulla rena
né tua madre accanto.
Il preludio fu il ritirar dell’acqua
che scoprì conchiglie
e sconvolse il guizzar dei pesci,
poi il ghigno feroce dello tsunami
apparve nella sua potenza.
Nessuno scampo,
l’oceano infuriato tutto travolse:
gente, cose, case, perfino
la miseria apparve defraudata …
le urla dei senza casa, dei senza
più niente
accompagnarono il fragor del mare.
Sulla cruenta risata il silenzio calò
e la beffa del destino vide
corpi immoti galleggiar sull’acqua,
strazi di muri fracassati,
mostruosi detriti di cose,
solo il senso della morte: tsunami.


Argene Madeddu – Milano