Agenda dei poeti 2010

8 maggio 2010

IL GIARDINO DEGLI ALLORI DI CAMPO CALABRO

“Bene, fa la massaia
fermandosi là,
proprio l’alloro
mi serve per cucinar”
Ne stacca contenta
un ramoscello,
e in un canto prepara
l’arrosto dell’agnello.
A pezzi il fegato,
a pezzettini pancetta e salame,
cipolla, rosmarino
tutto in un tegame.
Passano intanto…
Laura e Petrarca,
freschi, freschi
Usciti dall’arca…
“Oh che bellezza,
fa Laura deliziosa
un giardino d’allori per te,
che bellissima cosa!”
“Si, sono commosso,
commosso veramente,
ancora di me
si ricorda molta gente!”
Arriva Dante
tutto trafelato
contento non è
ma molto arrabbiato…
Il giardino è al buio e per
quel poco che a veder riesca
in un canto vede Dante
cucinar la fantesca…
profumo inconfondibile
assai assai delizioso
ma tutti sanno
che Dante non è goloso.
Ad un certo punto
scatta egli come una molla
e la cucina della fantesca
con aspri accenti bolla:
Snaturata fantesca,
tu usi il mio serto d’allor
per dar l’aroma
allo fegato soffritto!
Questo giardino degli allori,
così vien nomato,
perché qui le notti,
il mondo della cultura
si è sempre radunato!
Trema la fantesca
trema senza posa
poi le arriva
un’idea luminosa…
Certo, hai ragione,
Dante mio bello,
e con le forbici, taglia
dell’alloro un ramoscello.
Se ne adorna il capo
e grida: anch’io son regina,
non della poesia,
ma della cucina!


Clara Giandolfo - Campo Calabro (RC)