Agenda dei poeti 2007

7 settembre 2007

CASA DOLCE CASA

In ogni casa, tra quelle sue mura
affiorano i ricordi a dismisura.
Compaion gli anni della fanciullezza
densi, proclivi alla spensieratezza.

S'impone la visione della mamma
intrisa d'amore, qual viva fiamma.
E sulla guancia l'attesa carezza
pare il soffio di una leggera brezza.

Nella culla tarlata, ormai smessa
ci adagiava come fosse se stessa;
modulando della nanna il suo canto
conciliante al sonno dopo non tanto.

Nell'angolino del camino acceso
ognuno di noi restava proteso
a riascoltare "Il Cappuccetto Rosso"
dalla nonna, al calor d'un ciocco grosso.

Al finir della "Bella Addormentata"
riprendeva il nonno la sua narrata.
Parlava di pesca, indiani e "safari"
letti nei libri di "Emilio Salgari".

La mamma, nel più bel della favola
indicava i libri sulla tavola:
studia e ripassa la data storica,
fissati in mente la "Pitagorica".

Di mala voglia, quasi un'oppressione
legger e rilegger quella lezione;
si pensava ai giochi, soltanto a quelli,
non c'era tempo per costruir castelli.

Dolce magione attorniata da piante,
da fiori e frutti, da un pino svettante,
dal vecchio ciliegio e dal pergolato,
d'un palmo di terra ad orto insediato.
Dolce casa ove viviam ogni giorno,
ove una sposa coi figli d'attorno
con cura ti agghinda con semplicità
nel rispetto della tua sacralità.

Sulle pareti, sui soprammobili,
nelle cornici posano immobili
di care persone i loro sembianti
silenti, fissi su noi veglianti.

Dolce ed amata, sicura dimora
tra le tue mura la pace s'implora
intimo rifugio di serenità,
luogo ideale per una longeva età.


Carlo Bramante - Fara Novarese (NO)