Agenda dei poeti 2015

2 novembre 2015

LEGGERE IN PIEDI, CON L’ORIZZONTE A PORTATA DI MANO

Lo so che stai male, ma ascoltami,
(voce del verbo lasciarsi andare),
e segui l’uccello che c’è in te,
anche la lumaca vola, non preoccuparti,
alza gli occhi e guardati intorno... fallo, 
l’ahi fatto? Si, lo so, hai si scrive
con l’acca un po’ più a sx;
Scherzavo.
Adesso concentrati e
seguimi passo dopo passo.
Cosa vedi? Niente di speciale, vero!
Guarda ancora intorno,
ma adesso con gli occhi chiusi.
Senti come è bello,
con l’aria fresca in faccia,
veloce scivoli sotto le nuvole,
il tuo corpo, leggero e molle,
fa le acrobazie che hai sempre sognato,
il sole ti scalda dolcemente il viso,
lontano, laggiù sulla terra,
tutte le cose sono piccole,
ma così piccole che non si vedono più,
sono scomparse, sciolte nell’aria o,
se ti piace di più, nel vento,
lo stesso vento che ti da’ queste
dolci sensazioni e che scivola via,
dietro di te, e, una volta passato, non lascia
scia, rumore, odore, nulla.
Adesso, prima di scendere giù a terra,
finisci di leggere queste righe,
buttale via e non leggerle mai più,
esse resteranno in volo con una parte di te,
di solito è una parte buona,
non la perderai, resterà al sicuro, lassù,
chiudi gli occhi, ripassale meglio che puoi,
una a una, lentamente,
non importa se ne ricordi poche
e forse neanche una,
e, quando ti senti pronto,
scendi giù, piano piano e atterra.
Uscita 5, non hai bagagli.
Grazie.


Daniele Caretta - Verona