Agenda dei poeti 2006

2 settembre 2006

L ULTIMA LUNA

Eri seduta in cattedra quando ti notai
la prima volta, indossavi una minigonna
verde di tartan scozzese,
un morbido dolcevita nero
collant e scarpe in tinta.
I capelli di un innaturale color rame
a nascondere qualcosa
che cominciava a spaventarti,
e sul naso un paio di occhiali
a montatura sottile
per quella diottria in meno.
Tra le dita svettava invadente un anello
d argento con una vistosa pietra nera
e sul dolcevita, a fare pendant
un medaglione anch esso nero e vistoso.
Ammirando le gambe ricordo
che pensai ridendo, non c è da stupirsi
se non tutti gli alunni riescono a seguire
una sua lezione per intero.
E un eleganza sobria e discreta la tua
ma attenta mai scontata
credo di non averti mai vista due giorni
di seguito con lo stesso abito.
T ho incontrata quando le primavere
cominciavano a pesarti
e dentro di te s insinuava sottile
il timore di un ultima luna
ancora di là da venire
ma già così presente e minacciosa.
E allora, cosa c è di meglio
dell immergersi nel lavoro,
moltiplicare gli impegni,
e allungare le notti fino alle due
a correggere compiti?
Io ti osservavo, rallegrandomi
dei tuoi sorrisi,
dei tuoi occhi furtivi
spendendomi ogni giorno
tutte le battute per
strapparti ancora una risata.
Ammiravo l ironia, il disincanto che usavi per
esorcizzare le tue paure, trovavo piacevole
conversare con te tipico quell alzare il tono
per dare enfasi a qualche parola musicale
quella erre francese che ti rendeva più snob
quando ti comportavi da snob
e più simpatica sempre.
Poi inaspettatamente un giorno,
ti lasciai al lavoro
e ti ritrovai a casa tra i miei pensieri
nei miei pensieri& vagamente confusa,
si faceva largo la mia idea di te,
ieri una simpatica presenza,
ora una dolce emozione
senza la quale sono perso,
un ago impazzito che cerca il suo nord.
Ed è già novembre& un altro novembre.
Domani la luna ti lascerà,
niente sarà più come prima& tutto sarà
come prima, non ci sarà buio,
non ci sarà vuoto, non sarà dramma.
Un futuro radioso e leggero ti aspetta,
romantico come un valzer,
sensuale come un tango.
Quel capello bianco non più un pericolo,
ma un filo di perle ad incorniciare il tuo volto.
Quella ruga, una trascurabile virgola
tra passato e futuro.
La linea di fuga di tutti i miei sguardi.
E sarai ancora fuoco ardente quando ti si
chiederà passione ancora fiamma di
focolare quando ti si chiederà protezione
materna scoppiettante e brioso falò
darai gioia e calore a chi t ama.
Comme un petit bijou
tu brillerai lumineuse pour la vie.
E se il mio amore ti offende,
mi farò muto per amarti in silenzio.
Apprendista poeta ti farò poesia
perché tu possa vivere sempre.
& Come la luna.

Mario Aliprandi - Olginate (LC)