STELLE CADENTI
I suoi passi erano lenti,
mentre camminava ricurva,
trascinando con sé il peso degli anni
e una vita di stenti.
Il suo viso era dolce, era stanco,
era nascosto dai segni del tempo.
Tra i solchi del volto e le cicatrici dell’anima,
un’espressione di gioia mi ha regalato,
per essermi fermato a parlare con lei,
per non averla rifiutata
e non essermene andato.
I vestiti ormai logori,
narravano una storia che nessuno di noi
vorrebbe mai raccontare
e con l’orgoglio celato nel cuore,
la dignità di chi non ha più nulla da perdere,
si è fatta coraggio,
mi ha chiesto un po’ di compagnia,
qualcosa da mangiare,
per poter sopravvivere
e continuare il suo viaggio.
Non avevo nulla da offrire in quel momento,
se non un po’di affetto,
un sorriso o semplice dolcezza,
per non lasciarla sola e per un’istante,
dimenticare l’amarezza.
Non disse nulla e mi guardò,
i suoi occhi, brillarono come stelle cadenti,
grati per non averli umiliati
e ricurva, s’incamminò lentamente,
tra l’indifferenza della gente.
Ivano Romanini - Biella