Fremiti dell'aurora
Poesie / 80 pagine / € 10,00
OTMA Ed. 2015 - ISBN - 978 -88-663-110-1
. . . I versi di Barbari sono come sempre incisivi, puliti, ben delineati sullo sfondo delle emozioni che lo ispirano. L’argomento centrale è la meschinità dell’uomo che fatica a elevarsi; così scrive:
“Le onde del mare sono le sue ali per volare verso l’infinito… Quanti uomini però si rassegnano a essere stagno”.
Il poeta invita a reagire, a sfuggire ai condizionamenti e alle paure dei falsi miti creati dalle religioni: l’idea del diavolo, della punizione che ci induce a camminare a testa bassa, a seguire il gregge passivamente.
Barbari esprime così questa paralisi emotiva: “Le impronte più inquietanti restano quelle che non comprendiamo: le paure che ci portiamo nel cuore”.
L’uomo si barrica dietro all’indifferenza per allontanare il nuovo e il diverso e conservare una realtà nota, rassicurante; così combatte gli immigrati: con l‘assenza di sentimenti - nessuna pietà, nessuna comprensione, solo un prudente distacco. Nulla però è immobile e tutto cambia e si rinnova; e affrontare il nuovo significa essere vivi, pensanti, liberi.
Il poeta non si arrende e chiede: “Come fai a non sentire il vento? A non scorgere la luce delle stelle?” l’uomo non può ignorare il richiamo della Verità, di Dio, della libertà, che solo la conoscenza permette di conquistare. E la poesia è un modo per sollecitare questa crescita spirituale perché eleva e raffina la mente e il cuore.
Sempre musicale il verseggiare d’amore:
“Se inseguo la libertà nel vento alla sua fonte, trovo te! Se cerco nel mare la conchiglia più preziosa l’onda più travolgente, sei tu! Nella stella più lontana e brillante nel fiore più bello e nel cuore la libertà porta il tuo nome!”.
Un ottimo spunto di riflessione.
Cristina Flumiani
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