Libera Sempre

Poesie / 72 pagine / € 10,00
OTMA 2 Edizioni - ISBN - 978-88-6663-145-3 . . .
C’è una nostalgia ricorrente nei versi morbidi di questa poesia pervasa da una discrezione di accenti che scandisce luoghi e tempi dell’esperienza dell’esistere.
E’ una dolce compagna, un’ancòra che ci appartiene e aderisce come una seconda pelle quando ci poniamo di fronte alle domande del senso del nostro vivere, ricordando l'incertezza, l’innocenza della paura (Nessuno), i ritmi dell’infanzia smarrita (Proust), oppure riscoprendo per caso la spensieratezza della gioventù ormai lontana (Mi basta). Ma c’è anche una serenità colma che abbraccia la consapevolezza di essere sé, come parte di un mondo nuovo (Aperture) conquistata con la fiducia di un’età più matura. Così i frastuoni che ci scompigliavano, adesso non ci feriscono più e possiamo riconoscerci dall'alto di una nuova prospettiva, come attraverso una visione distaccata da noi. Da qui nasce la consapevolezza di essere, che ci apre alla libertà, tema che ricondurrà al titolo e filo conduttore dell'intera opera.
Le impressioni suscitate sembrano trovare appagamento e calma nei versi di riconciliazione con il passato, come accade ne “Il dono di Caterina/26 marzo 2016”, ispirata da una profonda gratitudine per Caterina, dipinta come donna prima, come Santa poi. Quando si spengono gli orpelli dei ricordi un poco sbiaditi, si rivela un segno, una voce a sovrastare quelle asperità del cuore che avevano allontanato da un sentimento, la cui forza è ora capace di tornare, nella pienezza della libertà, ridonando l'espressione della voce viva. Traspare un’altra possibilità di rinascita nell'anima divenuta più consapevole.
E come ci insegna la poetessa Barbara Cucini con toni pacati, i passi, nel percorso della propria esistenza, sono un incedere non scevro di domande, ma appartengono al viaggio che ciascuno di noi compie con impegno, perciò si rende necessario difenderli con determinazione e spirito di sacrificio (Terra mia/ a prescindere).
Il nostro tempo è a scadenza, sta chiuso nella sua scatola e, distrattamente scandisce il ritmo della vita che è fatta di spazi infiniti, alcuni pieni, altri vuoti. Il suo vento semina frammenti di noi, li sparpaglia nella brezza che talvolta soffia da una direzione magari inconsueta e sarà proprio questa la novità. All'improvviso, con sorpresa ci sarà mostrato ciò che siamo, perché sia riconoscibile il nostro posto nel mondo (Curvature dello spazio-tempo).
Questi versi generosi che si depositano senza traccia d’enfasi, sono il viaggio dell’anima della poetessa, la voce del suo tempo, del silenzio nei momenti di una ricca solitudine, come nell’indugiare di fronte all’incanto dello spettacolo di un tramonto, che ogni giorno rinnova il suo abbraccio alla notte che sta per giungere, come a rappresentare l’addio alla vita per un anziano che in quel preciso istante si trova a rievocare con malinconia i ricordi della sua esistenza (Tramonto).
Un cammino, talvolta impervio, rabbioso, che ci condurrà a quel senso pieno di libertà che ci riconcilia con la nostra essenza, che ci libera dai condizionamenti (Gaslighting/Parents), permettendoci di stabilire una consonanza con la parte bambina di noi, vigile sentinella dentro, che, illuminandoci, dissolve ogni orpello, rischiara lo sguardo rivolto a quell'orizzonte finalmente privo di nubi e fiero, che sembra tangibile, accogliente, per donarci la pace nello scrigno più recondito della nostra anima (Libera sempre).
I versi sono le sillabe nascoste della natura che esercita un forte richiamo ancestrale: circondandoci come una madre amorevole, la Terra ci accoglie restituendoci sollievo, donando quel conforto quotidiano anche attraverso la sinfonia di una pioggia che cade quieta, costante, sulle lacrime degli uomini e ne cura e purifica tutte le ferite (Pioggia).
Nell'incontro con la natura, fra i respiri della sera, si assapora con piacere l'aria pura della libertà, il nitore di una freschezza che ci dona consolazione, ma che è anche un caldo abbraccio, pregno e intenso dei suoi profumi selvatici, penetranti. E' un intrigante omaggio, con tutti i colori dei frutti maturi (In te/Preghiera semplice).
E la natura va accolta, assecondata, è solida e protegge: seppure essa ci riservi delle sorprese talvolta non gradite. Il suo ammaliante invito a rifugiarsi sotto le sue odorose chiome, offre sempre emozioni e rigenera (Sotto il noce/la polisemia del simbolo).
Sono versi che evocano con forza epoche remote che si ricollegano alle grandi migrazioni dei popoli, agli occhi profondi che si scrutano rivelando le anime, le abitudini differenti, nella viva speranza di chi è desideroso di incontrare ospitalità e condivisione. Una sorta di parallelo con la storia attuale dei profughi che si apre ai nostri occhi, attraverso una coscienza che abita nella semplicità degli incontri (Fara - Arechi).
E qui la sensibilità della poetessa si fa grido di dolore profondo, per l'indifferenza di fronte alla tragedia umana, lo strazio dei naufraghi. Il mondo pare non mostrare compassione, fa silenzio: questo è ignominioso e inumano (Naufragi).
Ecco allora che emerge il senso delle parole, quel dono di suoni che assumono un valore di speranza per il dialogo fra i popoli, che abbattano i muri delle incomprensioni nel mondo, che siano di conforto per creare ponti di comunicazione (Dove arriveranno le parole).
Anche nella nostra quotidianità l'uso che se ne fa dello strumento della comunicazione va dosato, l'accoglienza sta molto nell'ascolto attivo rivolto all'altro: un invito generoso a prestarsi sempre, chiunque sia l'interlocutore a confronto con noi (Una bustina di zafferano).
E’ una poesia quella di Barbara Cucini che sa donare sensazioni di pace e serenità negli spicchi di luce che si fanno sempre più estesi dopo le bufere dell’animo e che vanno così ad incrinare le ombre, a dissolvere i dolori, quegli stessi sui quali si edificherà la gioia (Spicchi di luce). Perché la pienezza della vita sta proprio nel sentirsi dentro di essa, con gioia (Oltre), dopo aver affrontato le battaglie, dopo aver allontanato chi ci fa del male e essersene fatta corazza (Gaia). E c’è tutta l’emozione di chi ha raggiunto la pace con sé e sa superare il rimpianto e la malinconia dell’assenza di chi non c’è più, ma continua intimamente ad appartenerci, celato in modo schivo in qualche meandro nascosto dell’anima (In memoria). Gli affetti perduti non potranno mai diventare rassegnazione, il tempo ormai trascorso non si potrà più recuperare: da una parte c’è lo strazio per tutto ciò che non è stato, ma tutto si può consolidare nell’amore di chi resta, nel ricordo che nutre ancora questo legame viscerale. E allora, nei destini che si incrociano nella geografia dei percorsi dell’esistenza, quelle anime che si erano cercate e svelate nell’attesa, adesso non hanno più necessità di parole per rivelarsi agli occhi in ascolto (14/05/2015), così quello che prima era un “io” adesso è diventato un “noi”, nella speranza che sia per sempre (Infinito) e ogni ritorno al calore del nido apparirà come un viaggio costellato di luci che pulsano vivide e fanno vibrare il cuore nel petto (Pollicino).
L'Amore per la famiglia, l’abbraccio caldo del ritorno al nido, alla quotidianità degli affetti ci salva sempre. E' come un porto sicuro che ci consola dall'amarezza di quando di brutto, resta fuori (Quattro).
E c’è un pensiero delicato anche per le anime semplici dei più indifesi (Elvira): Può sentirsi viva un’anima che pare esclusa dalla vita? Forse sarà libera solamente il giorno in cui, come meravigliosa farfalla spiccherà quel volo che la condurrà verso un’altra dimensione.
E allora abbandoniamoci alle emozioni, accogliamo questo suo dolce canto che con grazia la poetessa ci fa, di vivere il presente (Perché non dovrei?) serbando sempre la speranza nel cuore di scorgere ancora un'alba nuova ricca di colori, con rinnovati occhi da bambini, volgendo lo sguardo verso l'orizzonte. E speriamo che possa avverarsi la promessa di un futuro migliore e che ci sia finalmente per tutti, un sereno domani (L’alba nuova di domani).
Spero che anche per ciascuno di voi la lettura di queste liriche si riveli ricca di emozioni, come lo è stata per me.
E, in conclusione, il mio personale grazie all’amica che mi ha consentito di scoprire la sua più intima autenticità, la sua generosa fiducia riposta nei gesti semplici che profumano di affetti sinceri, di amore per la vita, di speranza, nell’equilibrio dei giorni che sono pieni di ricordi che carezzano, dì che trascorrono lenti, non tradiscono e che mai saranno uguali.

Mita Feri


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