Agenda dei poeti 2017

2 febbraio 2017

LA PANCHINA

Sotto a un pino solitario
sono seduto su di una panchina
a far riposare la mia solitudine.
Il mondo scorre davanti ai miei occhi,
affisso c’è ancora un vecchio poster,
promuoveva un concerto di due anni fa
quando lei se ne andò,
senza sbattere la porta.
Il fiato in gola si fa sempre più pesante,
le scarpe che si consumano anche da fermo
e questo chiodo coperto da ruggine,
mi fa male
mai quanto però, il dolore che infligge
il battito di un cuore stanco.
Più in là, oltre la panchina c’è l’estate
con donne che vestono abiti leggeri,
appetibile è la loro femminilità
ma il loro cammino ha un altro indirizzo.
Su quell’aereo che va altrove
passaporti con gente in libertà,
le ali servono per volare, per andare via,
a me hanno tolto persino quelle dei sogni.
Sono seduto su di una panchina
a parlare con la mia solitudine
lei, la sola che ascolta i miei tristi pensieri.
Non sa o non vuole rispondere
quando le chiedo,
se una volta riposata,
se ne andrà dalla panchina.
Non ricordo
quando è stato l’ultimo abbraccio,
quando ho sentito l’ultima volta ti amo,
quando ho ricevuto il calore di una carezza.
Non ricordo nemmeno
da quanto tempo sono qui,
ricordo bene invece il volto
di chi mi ha lasciato
mettendomi nelle tasche,
manciate di solitudine.
Rimango qui, seduto su di una panchina
a far riposare la mia solitudine,
voi andate.


Ruggero Muttarini - Genzone(PV)