Agenda dei poeti 2017

25 ottobre 2017

COME IL VENTO... IL TEMPO DELLA VITA

Quando inciampi nella vita
le forze vengono meno
e la scala
anche se con gradini
di basso spessore
non riesci più a salirli.
Ora però la vita va migliorando
ed il cuore
il cui battito
era accelerato da paure
si fondate ma incuriate.

Lì ti sono state buttate a fascio
come l’erba che nel campo
rinsecca e poi imputridisce.
È segno umano
ferire la persona più debole.
I deboli sono gli eletti di Gesù.
Lui su acque ti fa camminare
in selve oscure ti accompagna.
Che sarà mai,
se tu non temi alcun male.
Il male è nefandezza umana.
La gramigna infesta ogni campo
ed estirparla non è cosa da poco.

Se tu umano ti fermi
e ravvedi il colto il tuo seminato
là dove l’erba si rinsecca manca l’aria.
L’aria equivale ad ossigeno.
Ossigeno alimento base del respirare.
Respiro umano
che i tuoi organi incamerano da esterno.
Particelle di ioni
si polverizzano nella stratosfera
e si incandiscono
sino a divenire parti microscopiche
che a contatto
con idrogeno immesso nell’aria
creano porosità.

La porosità viene poi dissolta
per effetto caldo/freddo
e scinde in aria pura.
Aria inizialmente incontaminata.
L’incontaminazione è di durata effimera.
Vola,
si solidifica
in frazione di millesimo di secondo
e già a contatto epidermico
contiene piccoli rivoli
di sostanze chimiche.
La fisica è una potenza
ora incontrollabile da mano d’uomo.

La vera vita è quassù,
dove tutto è limpido, terso
e pace dona
a noi grandi eletti alati del Signore.
Se si squarciasse
per un istante l’azzurro cielo
oh quale meraviglia tu potresti vedere.
Allora capiresti il perché
della sofferenza umana.
Il poter percepire tanta pace, è già oblio.
Lì vedi librare le anime
che cercano solo di tendere
il loro stato di purezza verso il basso.

La terra è talmente lontana,
conglobata a misteri umani
che talvolta si rimane esterrefatti
dinanzi a tanto
spopolamento di materie
inadeguate alla vita originata.

Oh se tu potessi rimirare la valle EDEN.
Verdi distese, fiori, corolle, librare di anime
che a girotondo lodano il Signore.

Non aver paura figlia cara
il cammino sarà a volte tortuoso
ma la vita che verrà ripagherà
di ogni sofferenza.
Coraggio ravvedi il tuo cammino,
e se stanca sarai, fermati,
medita
e poi riprendi la tua stessa strada
e là in fondo luce e sole troverai.

Non immaginare cose lontane
vivi il presente
e gioisci del fluire dell’acqua,
dell’onda del mare
che a riva rilutta schiuma biancastra.
Ogni movimento
è come volesse portare
una nota un colore,
sbatte sulla battigia
e poi si ritrae.
È come iniziasse un lungo abbraccio,
cerca, vorrebbe portarti con sé
ma il mare la ritrae a sé.

Coraggio rimira là in fondo
una vita canta, ode
e ti manda un rigurgito.

“È il suo ciao amica cara,
ti abbiamo aspettata,
accolta parlato
ed anche consolata”.


Tina Poletti - Sant’Angelo Lodigiano (LO)