Agenda dei poeti 2016

14 settembre 2016

MI SEMBRI UOMO

Fra due mesi sono già passati due anni!
E il tempo vola via sul mio capo canuto
come un fiume che scorre verso la foce.
Negli anni mi sono levigato come sasso
che ha poi conosciuto le cattiverie altrui:
rare volte ho goduto una felicità sperata.
Ho visto nel buio i colori dell’emozione,
ho creduto nella vita, nelle parole amate,
e ho accumulato le vittorie e le sconfitte.
Ho vissuto sognando un’ipocrita chimera
ma ho schiuso il mio tempo alla speranza,
mi sono inventato abbracci teneri e gioiosi.
Dissiperò attimi nel vortice del tuo amore,
nell’erba che germoglia alle prime piogge
e poi fisserò la luna che incendia la notte.
Appena due anni e già mi sembri uomo
ma forse è la mia gioia a sognarti così,
gioia che mi invade il cuore e lo riempie.
Non so neppure io che cosa vorrei farti,
vorrei moderare il cuore che mi ribolle
e la luce che si ravviva nella nuova vita.
Certo sarei felice di colorarti l’esistenza
come un’unica carne con lo stesso corpo,
identico ad una mente con le stesse idee.
A volte ho voglia di cantarti una serenata,
un canto che raggiunga il cielo e colpisca
intrecciandosi tra le spire del tempo lassù.
Anche le ore stasera sono ferme in attesa
su isole di fiaba, tra frutti in essicazione,
tra metamorfosi di fattezze e di pensiero.
In fondo di una sola cosa sono persuaso:
che neppure il cielo potrà mai ricusare
che io sono il passato e tu il mio futuro!


Pasquale Francischetti – Napoli