Agenda dei poeti 2014

28 dicembre 2014

RICORDI DI FAMIGLIA - NEI VAGHEGGI DI NIPOTE

Di ricordi scotta la sera,
arieggi nel suo rifletter vespertino,
stordisci il mio sguardo allo specchio
di sé dimentico,
fin quando forse farà capolino
il grato riposo mattutino.
Dentro a un buio pensiero
dal torpore incantato,
di nuovo mi sorprende il tuo capo calvo,
donna dagli anni più non sorretta,
e spasmo efferato ancora sa incitare,
di rimpianto.
È fragile la mia memoria:
il dolore nei tuoi passi,
Lo specchio derisorio
dell'inaspettato viso,
prima altero, e
soffiavano le sorde pareti
odio per l'amore.
Furono calde sul tuo corpo
mani che ora ti par schiaffeggino
quanto hai dato allora
e pure il poco che rimane di te qui.
Attraverso la landa d'ultima coscienza
se mi disprezzassi non so,
chiederlo a quel vetro che di me riluce
mi consuma sempre un po',
perché gli è insolito
alla mia volontà imputare
azioni che ti forzarono
a un sentore così innaturale.
Eppure,
occhieggiando al fulgore
che al cielo vale
tanto amor mortale
credo sia vera
gratitudine sincera
per il sapere greve
che il tuo affetto deturpato
in eredità sempiterna
ha con me lasciato.
Ombra silente pregna di pensiero,
qui mi riscopro a mormorare
richieste che una piccola anima
vanno brute a mortificare:
lassù il rimorso attenta ascolta,
vesti poi con bellezza
i sogni di quaggiù...
Ma lascia ora
che l'intelletto si incagli
a un po' più tenui rive,
nel dormire che lambisce,
ogni velleità trova dolcissima
il suo posto.


Giulia Ambrogi - Trigolo (CR)