Agenda dei poeti 2012

31 maggio 2012

PIEMONTE FERITO

Un colpo tremendo sferrato senza pari
ha colpito il suo cuore
il dolore è tanto, le perdite enormi,
troppe ferite, alcune sono mortali.

Le acque generose dei suoi bei fiumi,
a volte invocate e benedette,
ora impazzite, hanno portato morte,
rovina, desolazione e incerto il domani.

La gente è attonita, smarrita,
si domanda tanti perché,
a volte impreca, non si da pace,
ma piange solo per i suoi morti.

La casa, l’azienda, il posto di lavoro,
ora distrutti, lo hanno messo in ginocchio,
la gente è avvilita, depressa, ma c’è ancora
un alito di forza per la speranza sul domani.

Un’invocazione a Dio,
agli uomini di buona volontà,
il Piemonte vuole risorgere
da quel fango che lo ha travolto,
seppellisce prima i suoi morti,
ma si rimbocca subito le maniche,
ora non piange più perché deve lavorare.

Chiede però solo una mano,
perché da solo proprio non ce la fa.
Dice un grazie a chi, anche con umili gesti,
gli è vicino e,
offrendogli amorevolmente una benda,
si adopera a fasciargli
le terribili e sanguinanti ferite.
Viva il Piemonte e tutta la sua gente.


Francesco Lantero – Tagliolo Monferrato (AL)