Agenda dei poeti 2012

19 dicembre 2012

CANZONE

Vecchio canta la tua canzone
la canzone della vita
eri bimbo giocavi per strada
con i tuoi amici eri povero
tua mamma ti chiamava
per mangiare
quel poco che avevate
e poi per strada
nuovamente a giocare.
Quando eri più grande
a lavorare nei campi,
con un pezzo di pane
arrivava sera.
La famiglia si riuniva
attorno a quella tavola
calda di umanità.
La stufa bruciava
l’ultimo pezzo di legno.
Prima della notte
ti sedevi sulle ginocchia
del tuo vecchio
che ti raccontava
delle sue esperienze di vita
e lo guardavi incantato
come se ti parlasse
un saggio vecchio.
Ma lui era saggio.
Diventasti giovane
e il mondo era tutto diverso
dai racconti
del vecchio saggio:
lavoravi con fatica
per la famiglia,
i tuoi figli crescevano
con altre emozioni
dovevi fare
il lavoro più importante:
il papà.
Adesso sei diventato tu vecchio,
vedi i bimbi che giocano
i ragazzi che si divertono
le famiglie
che non esistono più
e cammini nella tua strada
con i tuoi ricordi di gioventù,
ma la gente non ha più tempo
di salutarti
perché
le lancette dell’orologio
corrono
e nessun bimbo
si siede sulle tue gambe
per i tuoi racconti,
ma tu vecchio
inizia a raccontare
le tue storie
e facci sognare
perché
noi giovani del mondo
senza i tuoi racconti
siamo già vecchi.


Giuseppe Occhipinti – Milano