Agenda dei poeti 2009

10 febbraio 2009

LUNA

O luna, che rischiari le notti stellate,
rammenti alla mente ed al cuore,
l’eterno passare del tempo,
e inviti chi è ancora esitante,
all’amore ch’è solo salvezza;
salvezza all’assurdo brandire dé l’armi
che l’uom sulla terra,
non ha espressione diversa!
Assurdo il destino dell’uomo,
assurdo il suo comportamento,
assurda la sua origine cieca
assurdo il suo cieco agire,
e sordo ai richiami del cuore
agendo a ritroso nel tempo,
non crea che odio e rancore,
non crea che sol sofferenza.
Ma tu, dall’alto del cielo
esprimi l’eterno, e inviti
chi ancora resiste al richiamo;
persisti all’eterno richiamo,
persisti all’ammonimento,
ma è sordo l’uomo non sente,
è cieco non vede il tuo raggio;
il raggio ti dice l’eterno,
il raggio ti dice amore,
il raggio ti invita a guardare…
a guardare il fratello nel cuore.
Amiamoci o gente ch’è l’ora,
amiamoci non perdiamo altro tempo
amiamoci che il tanto perduto
rimanga isolato nel tempo;
così che l’agire dell’uomo,
diventi agire comune,
comune diventi la meta,
comune la solidarietà.
Io vedo lo sguardo dell’uomo…
lo sguardo remoto nel tempo,
assorto nel tuo chiarore…
ma sempre più sordo che mai,
agisce in dispregio al tuo monito,
e niente lo scuote giammai!
Ci sfugge di mano la vita,
ci sfuggon di mano gli affetti,
gli affetti può cari eppure…
nel nostro solingo restare,
restiamo inchiodati nel tempo,
al nostro più bieco egoismo,
al nostro più bieco furore,
per cui la speranza già fievole,
appare un assurdo, ma io tento,
seppur sembri tutto perduto,
io tento a sperar nuovamente,
appena appare al cospetto
l’alba di un giorno nascente!


Giovanni Felisini - Monvalle (VA)