Agenda dei poeti 2007

16 aprile 2007

A MIO PADRE

Spesso mi ritrovo a pensare,
o meglio a ricordare
i gesti e le avventure
che ti hanno accompagnato nella vita.
La scena che più ricordo
e che mi fa più male
era il vederti incollato col viso
attraverso i vetri dell'ospedale
di Montevergine, quando con aria dimessa
e speranzosa allo stesso tempo,
attendevi le nostre visite e d'incanto
gli occhi ti si illuminavano
allor quando sentivi le grida
dei miei bambini invocare a più non posso
"NONNO, NONNO".
A volte, però, capitava che non stavi bene
e non ti trovavo ad aspettarmi
all'ingresso dell'ospedale.
Eri adagiato sul letto,
con gli occhi al soffitto
e le membra abbandonate, quasi inerte,
eppure alle nostre ansiose domande
rispondevi sempre dolcemente
"sto bene e voi cosa mi dite?,
parlatemi di voi...".
Poi ricordo,
quando prendendomi sottobraccio,
passeggiavamo nel corridoio
della tua corsia
e con passo lento ma col capo ben irto
rispondevi al saluto degli amici
presentandomi:
"E' mia figlia!" dicevi con orgoglio
ed io avrei voluto gridare forte a tutti:
"E' mio padre!", ma essi già lo sapevano.
"E' mio padre!"
grido adesso dentro di me.
Ma nessuno mi ascolta.


Natascia Brancaccio - Poggiomarino (NA)