Agenda dei poeti 2006

21 settembre 2006

L ARNENSE VILLAGGIO

Firenze al tramonto è l ossigenato midollo
sulle indorate dimore, è una piazza astrusa
delle sue genti incapaci, è l incanto
lungo il viale per il vecchio ponte
al cospetto del vento, al vuoto del silenzio.
Così che rame del suo sole
il mattone và friggendo le crome sfuocate
dalle pupille sedotte; come cotte
allo strusciare della luce sui palazzi,
e le marmoree statue crocifisse
per le piazze od i viadotti mulatti sotto
grigiastri archi sono vangati all opera
del padre di questi aromi insoliti
e funebri, dove nasce torba popolare
sullo sciupato candore
che l alba meschina rilascia dalle scale
nel mercato. Magenta come l incanto
della merda educata alla benzina,
un lamento su del naso
per la palandrana umida
ed avvilita sorta in una valle toscana.
La mia Firenze sull affogamento
tra quei corsi ci si perde navigando
con gli occhi, lentamente, sotto d un seno
come l aspro volerla tutta succhiare
e tutta conoscere,
dal mio ponte sopra staccionate d acciaio
basterebbe un graffio, un lascivo palleggio
per ottenebrare in un volo
l assoluzione nel salto.
Fin fino alzando la testa
curando al paese coi passi
sopra ciottoli d argento. La rovina
sulle ruote guastate dallo spavento
che il pagliume assume svolazzando.
La si vorrebbe silenziosa per le strade
cementate, distesa lungo gli altissimi
ed angustiati ornamenti floreali;
pulita di quel cancro tetro e rattristante
che risuscita verso le fogne logorando di&

Francesco Menozzi - Modena