Agenda dei poeti 2006

1 gennaio 2006

Iª CLASSIFICATA PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA  AGENDA DEI POETI 2005


FIGLIO NON VOLUTO
"Penso al colore degli occhi,
che avresti potuto avere
e son certa sarebbero stati dell'azzurro
da dopo temporale,
che fuggevolmente illuminava
di giacinti il volto di quel mio padre
burbero e sognatore.

Penso alle tue mani
se fossi esistito,
intrise di luce all'alba della vita
che io non ti ho concesso,
per troppo amarti
e per troppa paura di sacrificarti
ad innumerevoli oggi senza fisionomia,
senza gioia né peccato,
ingrigiti di quotidiano dolore.

Penso alla bocca
che avresti portato ridente con te,
verso un domani di arcobaleni
in cui i tuoi sorrisi sarebbero
volati,
ora leggeri,
ora pesanti come pietre,
oltre l'accecante dove,
dove non esiste un dove.

Penso all'incedere,
che forse avresti avuto simile al mio,
orma su orma speculare,
lungo un cammino antico,
di solitari sacerdoti sopra ogni tempo
ed ogni luogo,
con quel passo da bambino che gioca
ed al contempo da vecchio,
che non ha più strada,
né ragione per capire,
ma solo anima per soffrire ancora
ed ancora di più.
Penso infine al tuo cuore,
colmo di mistero,
sospeso nell'infinito da quando
non ho voluto per te quella,
che tutti chiamano vita,
immerso in un vuoto di illuminante presenza,
che, se non può essere ricordo
è per sempre trafiggente
emozione,
lo vedo pulsante, ma immobile,
nel limbo dove ti ho nascosto,
icona del mio non crederti subito vivo
nel grembo,
statua del mio gelido ed umiliante
egoismo,
sprofondato in un domani
senza domani da poter sperare.

Forse, invece, sei nato, al di là di me
sei diventato grande,
hai camminato sulle stelle,
come il mago di Oz
hai sognato il sogno più bello,
qualcuno ti ha cantato vecchie ninne nanne,
hai pianto solo lacrime di luce
e mi hai chiamato "figlia",
per quanto piccola e sola mi vedevi,
comunque mi hai perdonata come fosse
cosa da nulla,
cosa da poco
ed hai fuso la tua vita non vissuta,
nella mia colma di rimpianto,
in un miracolo d'amore.

Allora, figlio non voluto
e poi per sempre desiderato,
ci incontreremo dove vive il prima,
mi farai sedere accanto a te,
con uno sguardo fatto di tenerezza
e di sole,
io potrò toccarti la fronte in
una timida carezza
e sarò tua madre."


Enrica Coscia Cavagna - Milano