Agenda dei poeti 2005

2 ottobre 2005

E CENERI SONO...

E "cèneri" son! questi versi spenti:
cèneri grevi, d'intelletto, gioco.
Braci d'allor che, su doman roventi,
piovvero, e ben! a t'affocàr quel fuoco.

Se questo fu di giovanil accenti...
mi tocca meno più che poco:
poi che, d'allor, ti scopro sentimenti
ch'àlito li fa smorto sbuffo fioco.

Pensavo: - qual po' di stridòr - pur roco -
miauleràn, nel morir, quei dì scontenti!
Mentre ti vedo patinarmi denti
da cèner, color di croco:
quella, lettòr! che - su raggianti menti -
vedi fioccar da nùvoli presenti.

Questi versi, che "cèneri" già stanno,
getto nel salso d'un sospeso pianto
e, per
E tu ch'addenti - a non franar... - l'affanno:
"lo sgrassi, e quando?! quel pensier tuo roco".

Piero S. Costa - None (TO)