Agenda dei poeti 2004

5 maggio 2004

IL MIO SGUARDO VAGA NEL MIO PAESE

Il mio sguardo vaga nel mio paese;
coglie, nella crepa di un muro, un fiore,
che l'inverno ancora con sé non prese
nel suo rigore.
Il mio sguardo si volta al mio interno;
mi chiede: quel fiore è a te uguale,
o sei invece tu morto all'inferno
freddo invernale?
Il mio sguardo sale su questi monti
e ritrova tracce di gente antica,
col sudore sulle rugose fronti.
Il mio sguardo mi osserva, e sorride:
mi trova da quelli lontano,
un ragazzo che pena mai vide
sulla sua mano.
Il mio sguardo penetra dentro un bosco,
e calpesta un mucchio di secche foglie:
tutte quelle piante che non conosco
paiono spoglie.
Il mio sguardo mi parla, e mi addita
le piante che ha fatte Natura:
primavera verrà, e avremo vita
nuova futura.
Il mio sguardo scivola verso il lago,
e i suoi piedi alati nell'acqua appoggia,
sotto un cielo torbido che è presago
di una gran pioggia.
Il mio sguardo mi vede riflesso;
mi chiede: quel torbido velo
grigio intorno al tuo volto è in te stesso
o è tutto in cielo?
Il mio sguardo riesce a lasciare il molo
per girare il lago, ma appare il sole:
e diretto a quello mi innalzo in volo,
come il cuor vuole.
Il mio sguardo il mio cuore ora sente,
e avverte che l'aspra amarezza
d'esser solo, sopito o silente
ora si spezza.

Il mio sguardo arriva al sole acceso,
nella bella fonte di pura luce,
e si trova privo di tutto il peso
che giù conduce.
Il mio sguardo il mio sogno ora vede,
lo tiene già nelle sue mani,
e nell'anima porta la fede
nel mio domani.

Stefano Lodi - Taino (VA)